I Maestri olandesi vivono sui murales giganteschi di Utrecht

Vivace città nel centro dei Paesi Bassi, Utrecht è nota per il gotico Duomo, per l’antica università e per un centro storico medievale. In tempi recenti, Utrecht ha accolto artisti di “street art” che hanno arricchito con murales e graffiti svariati spazi aperti, in centro e in periferia.

Su iniziativa del Centraal Museum Utrecht e per celebrare la mostra “Utrecht, Caravaggio e l’Europa”, il collettivo di pittori “De Strakke Hand” (ovvero “La mano stretta”) ha realizzato tre enormi murales, per la serie “Maestri olandesi”, con soggetti che dimostrano come l’arte e lo stile inconfondibile del maestro italiano Caravaggio abbia influenzato i coevi artisti olandesi, all’inizio del XVII secolo.

“De Luitspeler” (il liutaio) di Dirck van Baburen, dipinto del 1622 e fonte di ispirazione per l’opera omonima del più noto Franz Hals, è stato il primo murales a essere ultimato, nel 2018. Si trova in Atleeplantsoen, Kanaleneiland, a qualche chilometro dal Duomo, nei quartieri orientali della città.

La seconda opera è stata “Mars Asleep” (Marte addormentato) di Hendrick ter Brugghen (1629), 12 metri di altezza per 11 di larghezza, che campeggia sulla facciata di un edificio in Westplein, a breve distanza dalla stazione Utrecht Centraal.

“De Fluitspeler” (il suonatore di flauto) di Abraham Bloemart (1621) è l’opera che completa la serie dei “Maestri olandesi”, la più gigantesca delle tre con 30,5 metri di altezza, e domina il paesaggio sul Dorbeendreef di Overvecht, a circa tre chilometri dal centro di Utrecht.

Tutte e tre le opere di Dirck van Baburen,  Hendrick ter Brugghen e Abraham Bloemart sono custodite nel Centraal Museum di Utrecht: la vista dell’originale (spesso di piccole dimensioni, come i 70 cm di altezza del Fluitspeler) permette di notare l’enormità del relativo murales e di apprezzare alcuni dettagli del dipinto, che nell’originale, sono praticamente invisibili. Assimilare i Maestri del secolo d’oro alla “street art” dei giorni nostri è stata un’operazione coraggiosa, che testimonia la sensibilità all’arte – nelle sue varie espressioni – della città di Utrecht.